Boris è una serie satirica ambientata a Fiumicino sul set di una fiction di bassa categoria.
Sul set isterico di “Occhi del cuore” troviamo di tutto e di più: dal divo strapagato e pieno di sé allo stagista zimbello, sceneggiatori nullafacenti, lo schiavo, un direttore della fotografia cocainomane e chi più ne ha più ne metta. Il frustrato René Ferretti, regista di “Occhi del cuore”, ha un’unica direttiva per i suoi attori ed è: a cazzo di cane!
In Boris non esistono regole né rispetto: tutti insultano tutti ed ognuno cerca di fregare e schiacciare gli altri per trarne beneficio personale.
Si tratta di una fiction nella fiction, che proprio con i suoi luoghi comuni si diverte a smascherarne i meccanismi con cattiveria e irriverenza. Ma Boris non critica soltanto le soap opera italiane bensì tratta con ironia anche temi politici e storici ma soprattutto si prende gioco di quella mentalità italiana e un po’a cazzo di cane che siamo soliti ad avere.
La sua genialità sta nella dose d’acidità e sarcasmo intelligente con cui si descrivono caratteri e situazioni. Grazie all’autoironia di Boris scopriamo che dietro le quinte delle fiction non è come ci si potrebbe aspettare; è molto peggio!
"io non c'ho nessun problema a dire che per il cinema la dò tranquillamente. Non batto ciglio. Ma per la televisione non esiste proprio, è sbagliato. Al limite ti posso venire a cena, ma stop. Magari du' bacetti, una cosettina al volo, ma stop." - "Non ti facevo così moralista."
[Boris 2]